ARCI Bruxelles in trasferta al Congresso nazionale Arci
“Aprire un circolo arci all’estero significa dare uno spazio a chi ha dovuto, o voluto, lasciare l’Italia ma non vuole lasciare il desiderio di contribuire alla discussione culturale e la cittadinanza attiva. Uno spazio al di fuori delle dinamiche di privatizzazione dell’esistenza, della socialità, del divertimento e fuori dalle dinamiche consumistiche e combattere il dilagante individualismo rispondendo con alternative di socialità e collettività.” sono state alcune delle parole pronunciate dalla nostra delegata e vicepresidente Laura de Bonfils, in trasferta al XVIII Congresso nazionale di Arci, che si è svolto a Roma, tra l’1 e il 4 dicembre.
Il Congresso titolava “Per uscire da un incubo non basta svegliarsi. Bisogna sognare più veloce”, ha visto la partecipazione di 454 delegatз e un centinaio tra ospitз ed invitatз è stato un’occasione per tessere legami e farci conoscere.
L’Assemblea congressuale ha approvato 47 diversi ordini del giorno, su temi che impegneranno l’associazione tra cui pace, ambiente, lavoro, mutualismo, beni comuni, difesa del diritto all’aborto, del reddito di cittadinanza, rafforzamento delle aree interne e delle azioni culturali nei territori marginali. Uno di questi è stato proposto da Arci Bruxelles e riguarda l’apertura di altri circoli all’estero, di cui Bruxelles è il primo, ma non vuole restare il solo.
Il Congresso ha anche eletto il nuovo presidente di Arci, Walter Massa, genovese, 50 anni, che vanta un lungo percorso in Arci iniziato negli anni ‘90 da socio e poi da animatore di circolo, dirigente dell’Arci genovese e successivamente Presidente di Arci Liguria, svolgendo in parallelo diversi incarichi nel nazionale di Arci, su temi come migrazione, asilo e rapporti con il territorio.
“Cura e prossimità – ha detto Massa durante il suo primo discorso– sono state la priorità di questi mesi pre e post pandemici e dovranno essere il motore che ci guiderà anche nel prossimo futuro. Abbiamo un compito difficile da svolgere che è quello legato ad una lotta serrata alla solitudine delle persone che produce paura, intolleranza ed egoismo. Mettiamo in campo la forza della nostra creatività e la certezza del nostro radicamento territoriale. L’Arci che non si è mai fermata, neppure nel periodo del lockdown, riparta da qui. Con la serenità ritrovata in questi mesi e con il coraggio che non le è mai mancato. Avanti!”
Per maggiori informazioni: www.arci.it/congresso2022/